Si è svolta oggi nella chiesa di San Francesco la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico della Scuola IMT.
Ad aprire la cerimonia i saluti istituzionali del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini, quelli del presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini, del sindaco del Comune di Lucca, Mario Pardini e dell’assessora regionale all'Istruzione, formazione professionale, università e ricerca, impiego, relazioni internazionali e politiche di genere, Alessandra Nardini.
A seguire, la prolusione del Rettore Rocco De Nicola, al suo secondo anno di mandato. De Nicola ha accennato alla storia della Scuola IMT dalla sua istituzione, avvenuta il 18 novembre 2005, fino al periodo attuale, che vede la Scuola protagonista di importanti novità
“Forti anche della flessibilità garantita dagli ordinamenti speciali delle scuole superiori e dalla continua interazione - ha detto De Nicola - abbiamo introdotto cambiamenti significativi nella nostra offerta formativa sempre in linea con lo spirito iniziale di sperimentare programmi di dottorato di ricerca innovativi che, garantendo formazione disciplinare tradizionale di altissimo livello, siano in grado di alimentare ricerche e formazione innovative e trasversali”.
Anche grazie alle opportunità derivanti dai finanziamenti nell’ambito del Pnrr, ma anche grazie alla forte collaborazione con altri enti del territorio e non, la Scuola è passata da due del passato a quattro diversi percosi di dottorato, inoltre coordina il primo dottorato nazionale in Cybersecurity e partecipa ad altri sei dottorati nazionali su temi di frontiera per il Paese.
Dei numerosi progetti in cui è coinvolta la Scuola IMT, De Nicola si è limitato a citare quelli in ambito PNRR che vedono la Scuola come partner: “THE - Tuscany Health Ecosystem” nel settore Life Sciences. Dei 110 milioni di euro di finanziamento, un milione 400mila euro è assegnato alla Scuola IMT. L’altro progetto in ambito PNRR è “SERICS - SEcurity and RIghts in the CyberSpace”. Il progetto riceverà un finanziamento di 114 milioni di euro, e di questi circa un milione è stato assegnato alla Scuola.
Nota a parte sui ripetuti successi ottenuti dalla Scuola IMT in alcune importanti graduatorie, come quella sulla qualità della ricerca prodotta da Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) e usata dal Ministero dell’Università per la ripartizione della quota premiale del finanziamento ordinario (Ffo), passato dai sei milioni del 2014 ai quasi 12 milioni del 2022. Anche secondo U-multirank, un’iniziativa europea di valutazione delle università e istituzioni di ricerca, la Scuola IMT è risultata fra le prime istituzioni in Italia e prima tra le università pubbliche.
De Nicola ha poi rivolto uno sguardo al futuro e alle prospettive di crescita che riguarderà il numero di professori, ricercatori, il personale tecnico amministrativo e studenti e che richiederà di acquisire nuovi spazi, andando a potenziare il “campus diffuso” all’interno delle mura di Lucca. Il riferimento è Palazzo Boccella, il cui acquisto sarà perfezionato entro fine anno e al nuovo edificio in via Brunero Paoli, ristrutturato con il finanziamento di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca - cui il Rettore ha rivolto un ringraziamento speciale - e Ministero dell’Università e della Ricerca.
“Solo con spazi adeguati - ha spiegato De Nicola - potremo realizzare gli ambiziosi obiettivi di crescita della Scuola, in termini sia di organico sia di impatto. Sono obiettivi di cooperazione, in vista dei quali continueremo a lasciarci guidare non dalle separazioni accademiche in settori scientifici, ma dalla natura complessa e multisettoriale dei fenomeni e dei problemi. Qui sta infatti la ragion d’essere della Scuola IMT, il fuoco del suo sguardo innovativo: superare le barriere disciplinari e affrontare i problemi tecnologici, economici, culturali, sociali nella loro complessità cioè nella loro multi-dimensionalità e molteplicità”.
Non è mancato, nella prolusione, un richiamo all’importanza del rapporto con la città di Lucca e ai numerosi accordi stretti con le realtà locali del mondo del lavoro, delle imprese, delle istituzioni, del terzo settore, del patrimonio culturale: “La sinergia e la compattezza fra la città e la Scuola sono un patrimonio preziosissimo che va coltivato e valorizzato. Le caratteristiche della città di Lucca, comuni a tante province italiane, la rendono idealmente un City Lab all’interno del quale sperimentare i risultati delle ricerche attraverso collaborazioni innovative fra diversi attori riconducibili sia a soggetti istituzionali, sia a soggetti coinvolti nella produzione di beni e servizi”.
Ad oggi sono attive sul territorio quattro spin-off della Scuola IMT, di cui tre istituite nell’ultimo anno.
La prolusione si è conclusa con un ringraziamento a tutto il personale della Scuola e un augurio affinché quell’abbattimento delle barriere e delle divisioni che la Scuola IMT cerca di realizzare nel proprio campo d’azione, cioè la scienza, diventi il modo normale di pensare il mondo e che, come auspica Papa Francesco ogni comunità sia “Scuola di rispetto e di dialogo con quelle di altri gruppi etnici o religiosi, luoghi in cui si impara a superare le tensioni, a promuovere rapporti equi e pacifici tra i popoli e i gruppi sociali e a costruire un futuro migliore per le generazioni a venire”.
Alla prolusione del Rettore hanno fatto seguito gli interventi di alcuni ex allievi: Maria Bigoni, professoressa in Economia politica, Università di Bologna, Diego Colombo, ingegnere informatico, Microsoft, Pakhee Kumar, docente in Patrimonio sostenibile e analisi dei dati, Bartlett School of Environment, Energy and Resources. “Un esempio - secondo De Nicola - dell’impatto e dell’efficacia del modello formativo della Scuola.”
A dare formalmente avvio all’anno accademico, la lectio magistralis del direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura Massimo Osanna dal titolo “Il Sistema Museale Nazionale tra digitalizzazione, accessibilità e sostenibilità”.
Nella lectio magistralis, Massimo Osanna ha illustrato la situazione attuale del patrimonio museale italiano, dove il 90% degli oggetti è custodito nei depositi - una situazione peraltro analoga si ritrova in tutti i musei del mondo - e il 70% degli spazi espositivi o dei depositi non è sottoposta a monitoraggio ambientale. Osanna ha poi proseguito spiegando le strategie per tutelare questo enorme patrimonio culturale, tra cui la rimnozione di barriere fisiche, cognitive e sensoriali, il miglioramneto dell’efficienza energetica, la digitalizzazione dei depositi.
Fra i tanti presenti alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023: il prefetto Francesco Esposito, il questore Dario Sallustio, il procuratore capo, Domenico Manzione, gli onorevoli Andrea Barabotti e Elisa Montemagni, Giuseppe Magliocco, generale di divisione, comandante regionale Toscana della Guardia di Finanza, Arturo Sessa, comandante provinciale dei Carabinieri di Lucca, Andrea Cassarà, comandante della Compagnia Arma dei Carabinieri, Alessandro Russo, comandante della Capitaneria di porto di Viareggio, Pietro Ciaramella, comandante della polizia stradale di Lucca, Vito Di Terlizzi, vice comandante provinciale della Guardia di Finanza.
In rappresentanza delle Università erano presenti: Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Alessandra Petrucci, Rettrice dell’Università degli Studi di Firenze, Luigi Ambrosio, Direttore della Scuola Normale Superiore; Tomaso Montanari, Rettore dell’Università per stranieri di Siena, Paola Inverardi, Rettrice del Gran Sasso Science Institute, Roberto Di Pietra, Rettore dell’Università di Siena, Giuseppe Iannaccone, Prorettore vicario dell’Università di Pisa, Andrea Romanino, direttore della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati.