Tu sei qui

Genealogia storico-filosofica del Sessantotto: il caso italiano in chiave comparata

20 marzo 2014
Ex Boccherini - Piazza S. Ponziano 6 (Conference Room )
Il Sessantotto non è stato un evento casuale, né totalmente imprevisto. In Italia assai più che altrove. Ha colto di sorpresa molti protagonisti della scena politica e culturale dell’epoca, ma avvisaglie si erano già avute negli anni precedenti. Soprattutto, qualcuno stava da tempo sognando che qualcosa del genere potesse avverarsi, qualcosa di simile ad una situazione insurrezionale, se non la “Rivoluzione” vera e propria. Chi erano questi “qualcuno” e dove si collocavano nella società e nella politica dell’Italia degli anni Sessanta? Occorre dunque una genealogia storica e teorica: ricostruire la topografia e l’evoluzione di quella sinistra che dopo il 1956 cominciò a criticare in modo sempre più duro e sistematico la sinistra dei partiti e dei sindacati istituzionali. Nell’esame della genesi della sinistra extra-parlamentare, dalle riviste neo-marxiste ai gruppi di intervento nelle fabbriche, si possono così rintracciate alcune delle ragioni fondamentali per le quali il Sessantotto italiano è stato forse il primo moto di contestazione studentesca ad esplodere in Europa e senz’altro l’ultimo ad esaurire la propria carica antagonista. Il Sessantotto in Italia durò oltre dieci anni, ma dieci anni erano stati quelli necessari alla sua incubazione.
relatore: 
Breschi , Danilo
Units: 
POLHIST